Parchi e Riserve
Gran parte delle proprietà gestite dal Consorzio Forestale dell’Amiata ricadono all'interno di riserve naturali, parchi e biotopi di notevole importanza naturalistica. Le aree protette interessate sono le seguenti:
- Riserva Naturale Provinciale del Monte Penna (Comune di Castell’Azzara).
- Biotopo di Acero sp. presso il Monte Penna (Comune di Castell’Azzara).
- Riserva Naturale Provinciale del Monte Labbro (Comune di Arcidosso).
- Parco Faunistico del Monte Amiata (Comuni di Arcidosso e Roccalbegna).
- Riserva Naturale Provinciale del Bosco della Santissima Trinità (Comune di Santa Fiora).
- Biotopo di Abete Bianco presso il Bosco della Santissima Trinità (Comune di Santa Fiora).
RISERVA NATURALE PROVINCIALE DEL MONTE PENNA
La Riserva Naturale Provinciale del Monte Penna è istituita dalla Provincia di Grosseto con le Del. C.P. 15 del 27/02/96 (superficie 1.050 ha).
L’area d’estensione della Riserva possiede una morfologia tipicamente alto collinare-montana, ripartita in due porzioni principali: la prima supera in alcune zone i 1000 m di altitudine ed è costituita prevalentemente da un substrato calcareo con copertura vegetazionale assente o molto limitata nelle aree cacuminali; la seconda è situata ad una altitudine poco inferiore ed è coperta da un’estesa faggeta lungo il crinale nel versante esposto a nord e da ampi boschi a prevalenza di carpino, castagno e cerro in quello esposto verso sud. All’interno della Riserva sono presenti alcune rupi collocate nella porzione più alta dell’area (ad esempio il versante N-NO del Monte Penna) utilizzabili per la nidificazione dei rapaci.
Le attività antropiche condotte all’interno della Riserva risultano ridotte, ad eccezione della pastorizia ovi-caprina praticata nelle zone prative al centro dell’area protetta e i cui effetti si mostrano evidenti. La riserva è dotata di percorsi trekking e aree di sosta regolarmente segnalati utili per l'attività escursionistica concentrata nel periodo primaverile ed estivo. Nella porzione meridionale dell’area, in corrispondenza di Podere Cornacchino, viene praticato il pascolo equino.
BIOTOPO DEL BOSCO DELLA FONTE DI MONTE PENNA
All’interno della Riserva Naturale del Monte Penna è stata segnalata dalla S.B.I. con il “Censimento dei Biotopi” (Camerino, 1971) un’area di rilevante interesse vegetazionale meritevole di conservazione in Italia; in questa zona infatti vegetano spontanei e con una certa frequenza l’acero opalo, campestre, trilobo e montano frammisti al cerro, al frassino ossifillo e al maggiore, al carpino nero, all’agrifoglio e all’orniello e con alterni tratti di arbusteto in gran parte costituiti da prugnolo e biancospino. Tale segnalazione è stata menzionata all’intero della descrizione della Riserva Naturale del Monte Penna presente nella pubblicazione “Biotopi Naturali e Aree Protette” redatta da F. Selvi e P.Stefanini e a cura della Provincia di Grosseto (U.O.C. Aree protette e Biodiversità).
RISERVA NATURALE PROVINCIALE DEL MONTE LABBRO E PARCO FAUNISTICO DEL MONTE AMIATA
La Riserva naturale del Monte Labbro, che interessa l’intero massiccio calcareo omonimo, si estende per circa 650 Ha sul versante sud-ovest del Monte Amiata, tra il torrente Zancona e il fosso Onazio suo affluente a nord e il fiume Albenga a sud. L’intero territorio è di media montagna, con rilievi che raggiungono i 1.190 m s.l.m.. La natura geologica dell'area crea un paesaggio caratterizzato da affioramenti rocciosi frammisti a vaste praterie pascolate e interrotte a tratti da boscaglie rade e cespuglieti. La vegetazione arborea si estende principalmente in prossimità del torrente Onazio ed è costituita da Cerri, Castagni, Aceri, Olmi e Noccioli mentre è diffusa su tutta la superficie la vegetazione arbustiva di rosacee come il biacospino, il rovo la rosa canina e il prugnolo. La fauna è rappresentata da numerosi rapaci, anche d’ interesse comunitario, che frequentano le pendici del Monte Labbro e da molte specie di ungulati ospiti anche del Parco Faunistico del Monte Amiata, ricadente all'interno della Riserva. Cervi, daini, mufloni, asini ed alcuni esemplari di lupo appenninico vivono qui in condizioni di semi libertà, in un modello organizzativo di Parco di stampo tedesco, “Wild Park”, ma arricchito di esperienze proprie, di obiettivi più nuovi e di innovative metodologie di fruizione.
Il Parco Faunistico del Monte Amiata, che investe una superficie agricolo forestale di circa 150 Ha, si è sviluppato nella seconda metà degli anni ’80. La superficie suddetta è costituita da circa 25 Ha di boschi e 125 Ha di pascoli e pascoli cespugliati. Il bosco è formato da ex cedui di Faggio, Castagno e latifoglie miste ormai non più in utilizzazione dagli anni ’70, per cui avviati all’alto fusto.
All’interno delle aree faunistiche, integrate tra di loro, sono presenti specie animali che hanno, o hanno avuto in passato, un ruolo negli equilibri ecologici della zona, che, pur non facendone parte, è caratterizzata da ambienti di tipo appenninico. Le visite si effettuano passeggiando sugli appositi sentieri attrezzati che non devono essere abbandonati. Una delle caratteristiche sta nel fatto che non esistono interposte barriere fisische tra visitatori ed animali. Molte le specie animali e vegetali che vengono presentate, tra cui, solo per citarne alcune, cervi, caprioli, daini, camosci, mufloni; numerose sono quelle naturalmente presenti nel territorio del parco, alcune delle quali piuttosto rare.Percorrendo i sentieri, o da un apposita altana, possono essere avvistati i rari e fieri lupi appenninici, altrimenti difficilissimi da osservare nei loro atteggiamenti piu’ spontanei.
RISERVA NATURALE PROVINCIALE DEL BOSCO DELLA SANTISSIMA TRINITA' E BIOTOPO DI ABETE BIANCO
Il “Bosco della Santissima Trinità” o “Bosco della Selva” investe una superficie agricolo forestale di circa 37 Ha nel territorio del Comune di Santa Fiora. Di proprietà privata, e precisamente dell’Ente Religioso “Provincia Toscana San Francesco Stigmatizzato”, è situata sul versante Nord Ovest del Monte Calvo, vicino all’abitato di Selva (dal quale probabilmente prende uno dei due nomi noti), ad una quota tra i 620 e i 700 m sul livello del mare. All’interno della riserva è stato censito dalla Società Botanica Italiana un Biotopo di Abete Bianco ed è proprio per tutelare un popolamento ritenuto spontaneo ed autoctono di Abies Alba che la riserva è stata istituita. La vegetazione arborea è caratterizzata dalla presenza dominante dell’Abete alle quote più elevate mentre più in basso si trovano consorzi misti caratterizzati da Tiglio, Faggio, Carpino Banco e Aceri (Pseudoplatanus e campestre), Cerro, Leccio; castagno, Olmo, Nocciolo e Orniello. La presenza nel sottobosco di numerose specie erbacee nemorali di suoli profondi e fertili denota la stabilità e la naturalità di questo bosco che rappresenta un esempio di foresta mista appenninica non comune in Italia.
Per trovare ulteriori informazioni:
http://maremmariservadinatura.provincia.grosseto.it/areeprotette/